Ho conosciuto The Jacket grazie a un tweet. Me l’ha consigliato Roberta: ne aveva letto sul bellissimo Brain Pickings (l’articolo che lo racconta è qui) e pensava che mi sarebbe piaciuto.
L’ho comprato subito e, non solo mi è piaciuto, ma è entrato a buon diritto nella mia attuale top ten di libri per l’infanzia.
Con il suo gesto, Roberta ha rafforzato una convinzione che cresce in me, giorno dopo giorno: certi incontri con la bellezza nascono per caso, grazie all’amorevole intercessione di qualcuno che vuole condividere con noi la sua gioia.
Quindi, per rispondere a chi mi chiede privatamente consigli per un blog con i controfiocchi, dico solo questo: seguite ciò che amate e ringraziate le vostre fonti. Sempre, in modo sconsiderato, a lettere cubitali.
GRAZIE ROBERTA e GRAZIE MARIA POPOVA, dunque, vi devo moltissimo.
Di cosa parla The Jacket? Del meraviglioso attimo in cui si diventa importanti per qualcuno. Di tutto lo scoramento che ci si lascia alle spalle, dell’energia montante che decide di annullare le paure e di farci sentire finalmente utili e forti.
Noi, tra milioni di altre pagine, altre persone, nuove opzioni. Solo noi e nessun altro.
Ma questo libro si offre come un gustoso dolce a strati e così, affondando lo sguardo tra le sue pagine (scritte da Kirsten Hall e illustrate da Dasha Tolstikova, scritte e illustrate da togliere il fiato) ci si potrà anche imbattere nel magico rapporto che lega i libri ai loro lettori. Un rapporto speciale, privilegiato, di cura analogica e di grande, grandissimo conforto.
Cos’è l’amore per i libri, se non la grande occasione di vivere una passione esclusiva, che non ha mai paura di aprirsi a nuovi mondi e ad altri lettori, altrettanto appassionati, altrettanto instancabili?
L’amore per i libri ci regala il tesoro dell’ascolto, la preziosità del consiglio che non vuole imporre un solo punto di vista, una sola soluzione alla domanda, al problema. L’amore per i libri ci regala mille occasioni di guardare il mondo, di calzare i mocassini di persone lontanissime da noi, per geografia, vissuto e cultura. L’amore per i libri ci dà l’occasione, impagabile, di venire compresi e amati.
Il libri ci spingono a capire l’importanza dei punti e delle virgole e stimolano il rispetto per la proprietà, per le pagine, per i lemmi. Chi brucia i libri vuole nascondere, eliminare, distruggere. Chi li ama, li nutre, li ripulisce, li ripone su mensole colorate con infinita cura.
Non si conosce un amante di libri che non abbia sofferto per una feroce manciata di secondi per un volume perso, usurato o – il peggio del peggio – prestato e mai tornato indietro.
La giovane protagonista di The Jacket sceglie Libro. In mezzo a tanti altri, ben più colorati e pluripremiati, lei sceglie lui.
E anche questa è una gioia che il lettore conosce bene! Entrare per caso in una libreria e ritrovarsi con un libro tra le mani, senza che ci sia premeditazione alcuna. Un libro in apparenza uguale a tutti gli altri, eppure unico e indimenticabile.
Che sia il destino a ordire la trama di quell’incontro speciale o che siano i libri stessi a sceglierci, questo non l’ha mai capito nessuno. Ipotizziamo, ci perdiamo in congetture fantasiose e spesso speriamo che i libri continuino a cercarci, a essere le nostre medicine.
Ma torniamo al libro. La sua protagonista possiede un cagnolino piuttosto vivace che, in un eccesso di entusiasmo, rovina la copertina di Libro. La paura di non essere più amato come prima e di non aver più uno spazio speciale nel cuore dell’amata proprietaria, gettano Libro nello sconforto più nero.
Come farà? Si troverà ancora nel pieno dell’indifferenza e della polvere?
Ma ecco che ci troviamo di fronte a una nuova chiave di lettura: l’attesa. Se tieni veramente a qualcuno, spesso devi lasciargli lo spazio e il tempo necessari perché anche lui/lei possa dimostrarti il suo amore. Qualche volta, insomma, si dovrebbe essere tanto forti da spegnere l’interruttore e attendere.
Non sempre l’attesa è in grado di sortire effetti positivi, è vero, ma in The Jacket si rivela vincente. La nostra protagonista confeziona una meravigliosa “book jacket” per Libro, con due grossi buchi in corrispondenza degli occhi e illustrata con fiori, farfalle e cuori. Tutti sono felici: chi ha ricevuto le cure e chi le ha profuse.
Per chiudere in bellezza, durante la lettura il lettore si renderà conto che Libro, il protagonista insicuro e innamorato del racconto, è lo stesso che tiene realmente tra le mani.
Suoi i grandi occhi che albergano in prima di copertina, sua la bellissima copertina che lo avvolge e lo protegge…
E in un magnifico gioco metaletterario, sul finire delle pagine, arriverà un DIY (do it yourself) utile a darci la possibilità di essere lettori amorevoli e fantasiosi quanto la protagonista di questa storia semplice e indimenticabile.
Che ne dite, merita di stare nella top ten del periodo?
Che sia una magnifica settimana per tutti voi!
Camilla
Zelda was a writer
Camilla, ti ho “scoperta” per uno di quegli ami che ogni tanto la lenza della Vita ti lancia nel Momento Giusto, cioè proprio quando ne hai immensamente bisogno, quando sei davvero pronta ad ascoltare e fare tua la risposta alla Domanda che ti pesa nel cuore.
E’ da ieri che salto da un tuo post all’altro con una frenesia che mi porta a mormorare come in trance: “è vero…finalmente…che idea pazzesca!…ma è proprio quello che stavo pensando…e questo cos’è? fantastico!!!”
Insomma: GRAZIE!!! :D
Questo minilibro è meraviglioso, lo giro subito a mio fratello per la mia nipotina, e mi iscrivo fin d’ora alla prossima riunione del tuo BookHeartClub…anche per conoscerti “dal vero”! ;)
Ed ecco come una copia finì per vivere anche da me.
Semplicemente splendido. Grazie di aver condiviso questa lettura!
Una storia d’amore di/su/per/fra/tra i libri! Meravigliosa!
Seguo il tuo consiglio e… GRAZIE ZELDA!
Cami, non lo conoscevo! Grazie, mi interessa molto e provvedo subito a colmare la lacuna. Smack