Buongiorno a tutti, buona settimana!
Confesso di non aver studiato tanto, durante il recente Salone del Mobile.
Mi sono regalata due occasioni al FuoriSalone: ho festeggiato la collaborazione di The Familiarist con Buru Buru e ho fatto un veloce giro nel distretto di Ventura Lambrate. Avevo molto lavoro arretrato e così non sono riuscita godermi questa settimana che ogni anno saluta con gioia e colore l’inizio della stagione mite (settimana corrente – umida e piovosa – esclusa).
Nonostante tutto, uno schianto in pieno petto me lo sono portata a casa e oggi, anche se a distanza di qualche giorno, ho deciso di condividerlo qui, nel simpatico e disorganizzatissimo appuntamento dedicato alla Gente che mi piace.
Loro si chiamano WE MAKE CARPETS (al secolo Bob, Marcia e Stijn) e sono tre creativi olandesi. Niente, sono semplicemente geniali.
Realizzano tappeti su cui NON si può camminare, anche se ci svelano che, durante la Settimana del Design olandese, un visitatore attraversò una lunga distesa di forchettine. Non so perché ma riesco a immaginare le loro espressioni di terrore…Le creazioni di WE MAKE CARPETS sono molto vicine al concetto di mandala: costruite con una cura maniacale, sono destinate a disperdersi poco dopo la loro realizzazione.
Secondo me, questo concetto della dispersione creativa si sposa benissimo con i tempi attuali e con la loro produzione ipertrofica e virtuale che, legata alla condivisione di un momento unico e solo, è spesso destinata all’oblio.
La scelta di colori e materiali tra i più disparati (in direzione di un riciclo creativo non funzionale ma artistico) testimoniano una fantasia espansa e un senso non comune per la composizione.
In tre parole? Io li amo.
E sono certa che, dopo aver visionato questo post, sarà un sentimento che potremo condividere in tanti!
Durante l’installazione, gli spettatori erano silenziosi, con lo stupore bambino negli occhi, attratti in modo irresistibile verso queste composizioni… Tanto attratti da essere guardati a vista da una serie di controllori ai quattro lati dell’immensa sala espositiva.
Non credo si trattasse solo della necessità di scattare l’instagrammata più bella o di un atteggiamento poco rispettoso verso quel lavoro creativo. Credo, invece, che questi mandala-tappeto attirassero letteralmente a sé, stimolando i sensi e il desiderio di prossimità fisica.Buona giornata a tutti!
Camilla
Zelda was a writer
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WE MAKE CARPETS: sito – instagram
Esiste un libro che illustra le loro imprese (libro a dir poco entusiasmante) —> lo trovate qui.
Neofita del tuo blog, invece di lavorare sono qui a leggere i tuoi post!
Il tuo è un blog di quelli che piacciono a me.. molta sostanza, giusta apparenza.
In bocca al lupo per il libro.
lalu