Il nostro Bookeaterclub si è tenuto non più tardi dell’altro ieri e, a distanza di una manciata di ore, il piacere di avervi incontrato e di avere analizzato insieme Zazie nel metrò di Raymond Queneau è ancora vivo nei miei pensieri.
Non sento di esagerare se vi dico che rappresentate la gioia speculativa di ogni mese. Voi e i vostri pensieri, il garbo, le risate, il sentimento rincuorante di sentirsi un piccolo grande gruppo di infaticabili ricercatori che procede compatto, attendendo chi s’attarda, confrontandosi su mille sollecitazioni, regalando – ognuno a suo modo – emozioni e punti di vista.
La meravigliosa speranza del nostro tavolo e la spinta propulsiva che ne deriva – miscelata a chili di curiosità, metri di connessioni e scaffali di amicizia che si prolungano naturalmente appena fuori dal nostro Appartamento Lago – sono quanto di meglio potesse capitare.
Ogni mese, un piccolissimo tassello arriva in nostro soccorso e rende il mosaico forse intricatissimo ma dannatamente irresistibile. Il nostro è un gioco a incastri da sondare e interrogare. Da rendere, se possibile, ancora più complesso e profondo.
Con Queneau, per esempio, ci siamo liberati della linearità della verosimiglianza. Abbiamo accettato che la leggerezza potesse essere pensosa, come diceva Calvino. Abbiamo riso senza mai perdere di vista l’abisso dolente che si stagliava a pochi passi da noi e dagli strambi personaggi della storia.
Abbiamo cercato di capire il registro del nostro scrittore, di perderci – come avrebbe voluto – nella griglia in cui ci ha invitati, densa di colpi di scena e di aberrazioni, priva di appigli, di punti saldi, totalmente mancante di certezze.
Con Queneau è stato meraviglioso perdersi. Perdersi e non ostinarsi a cercare una strada. Vagare tra le pagine, scovando cambiamenti epocali, giochi fonetici e lessicali, un gusto denso e mai scontato per quella che si potrebbe definire una perfetta coreografia della parola.
Ci siamo sentiti lettori attivi, esseri che leggono per passione e che imparano anche dagli spazi bianchi. Le pagine scritte ci regalano una capacità sempre nuova di guardare il mondo e noi procediamo con la leggerezza di chi non pretende di capire tutto dalla copertina.
Grazie alle parole scritte, a quello che amiamo e a quello che ci sforziamo comunque di capire, certe sfumature sottese alla vita hanno iniziato a fare capolino nel nostro vissuto. Con loro, i delicati fruscii, gli improvvisi passaggi di nuvole, i cieli stellati e gli abissi del mare. Una lunghissima lista di cose che sono intese e uniche – perché mai completamente descrivibili, mai completamente nostre – ci passa tra le mani ad ogni riga e il nostro compito è accogliere e contemplare, portandoci a casa il sentimento, non il meccanismo.
Grazie, dunque, a tutti voi per questo ennesimo ballo nelle questioni belle e non facili. Che hanno un nome fino a quando non lo cambiano. Che si estendono nella memoria emotiva dei nostri giorni, disperdendo riferimenti certi e trame e lasciandoci la rincuorante sensazione di essere scrigni di innumerevoli stupori.
Grazie al Birrificio Hibu (facebook – twitter – instagram) per avere deliziato il nostro tavolo con entusiasmo e generosità.
Grazie a Roberta (una di noi) che non smette mai di regalare al nostro tavolo sacchetti formato famiglia di patatine fritte.
Grazie ad Appartamento Lago per l’accoglienza.
Ai vostri commenti, alle precisazioni, a quegli umani che sono in realtà degli extraterrestri e al bellissimo scorcio di Milano che si intravede sempre – verticale e partecipe – dalle tende di ogni nostra sessione.
Il prossimo libro del nostro book club si chiama La simmetria dei desideri ed è scritto da Eshkol Nevo (Neri Pozza).
Chiuderà la nostra stagione (mercoledì 24 giugno, ore 19) poi ci saranno i libri delle vacanze, gli stessi in cui disperdere scontrini di bibite fresche e cartoline che ci si è scordati di spedire.
Vi adoro (ma questo lo sapete già)!
Buonissimo fine settimana,
Camilla
Zelda was a writer
E’ sorprendente la tua energia in ogni incontro , la capacità di lasciare spazio a tutti , la positività che regali. A volte ridendo da sola penso che ogni scrittore si dovrebbe augurare che il suo libro finisca sul nostro tavolo per la tua straordinaria capacità di far cogliere la bellezza anche in ciò che bello ad una prima lettura non era sembrato . E poi che belle le persone che fanno parte di questo club generose di sorrisi, emozioni , voglia di condividere .io mi sento ” privilegiata ” a farne parte e ogni volta torno a casa col cuore più grande rispetto alla volta precedente …e poi e’ bello dire cose serie ridendo . Grazie Camilla grazie divoratori di patatine e di libri .ale
Grazie Alessia, grazie con tutto il cuore. Questo commento è carburante prezioso per nuovi viaggi <3
Ciao Camilla!
Grazie per questa bella iniziativa e grazie per le scelte sempre inconsuete, che mi fanno scoprire – passo dopo passo – la mia crassa ignoranza :)
Sto proseguendo la lettura di Zazie facendo tesoro dei commenti e delle riflessioni dei compagni di viaggio. E lo sto apprezzando sempre più.
Ci vediamo il 24 giugno con il prossimo libro!
(E stavolta arrivo preparata! Giuro!)
Grazie di cuore :-)
Grazie a te, cara Barbara!
Sono immensamente felice che tu sia dei nostri <3
la lontananza purtroppo mi impedisce di essere lì ma ogni mese seguo il tuo incontro attraverso il blog e cercodi leggere i libri proposti!!!!
seifantastica… un grande abbraccio e ungrazie enorme
veronica
MILLE BACI A TE, Veronica!
Sogno di raggiungervi tutti molto presto!
Camilla