Il Bookeaterclub di aprile si è svolto nella mia più completa mancanza di diottrie. Senza lenti a contatto e occhiali da vista a casa. Avevo solo un paio di occhiali da sole graduati e devo ammettere che, durante la nostra appassionata analisi di Chi Manda Le Onde di Fabio Genovesi (Mondadori), sono stati davvero provvidenziali!
La verità è che avrei potuto guardare questo libro – la nostra lettura di aprile – anche senza alcun tipo di supporto visivo. Ogni tanto lo faccio con il mare: tolgo gli occhiali e resto lì a perdermi in quella vastità pulviscolare, sfocata, ipotetica. Ogni tanto, insomma, mi sembra che nella perdita dei miei dieci decimi artificiali e nei fuori fuoco che ne conseguono ci sia molta verità.Chi manda le onde è il nuovo romanzo di Fabio Genovesi. Ci ha messo ben 4 anni a scriverlo. E sono stati anni spesi benissimo: un libro così rende la lettura uno stato di grazia da cui non vorresti più allontanarti.
Le vicende dei suoi protagonisti (sì, è un romanzo corale e polifonico) sono ambientate, ancora una volta, a Forte dei Marmi.
Mai conosciuto un posto così, strizzato meravigliosamente tra la verticalità montana delle Alpi Apuane e l’orizzonte esteso di un mare instancabile.
Se a Forte dei Marmi piove, piove in modo biblico. Se ti ci ritrovi in determinati periodi dell’anno, puoi macinare chilometri senza incontrare nessuno.
Mai visti tramonti più traboccanti d’arancio, a Forte dei Marmi. Mai – e dico mai – conosciuti abitanti più selvatici e dannatamente letterari.Questo libro, per il book club, è stato corrente vorticosa e mare aperto, un mare profondo e oscuro.
Tra le sue pagine abbiamo incontrato il fatalismo delle onde.
Di cosa si tratta esattamente? Di un eterno movimento che le fa disperdere tra le scie delle barche e negli anfratti silenziosi degli abissi, tra creature misteriose e strambi oggetti di non chiara provenienza. Un flusso magico che fa attraversare loro le stratificazioni, i passaggi e i relitti, per farle tornare a essere ancora una volta onde.Chi manda le onde? – ci siamo chiesti. Chi crea le trame imperfette del nostro vivere e chi ci spinge a cercare continue associazioni tra le cose che ci capitano tra i piedi, lungo il nostro cammino? E poi, esistono regole certe, connessioni infallibili?
Passiamo intere esistenze a chiederci il perché di cose più grandi di noi, a dannarci l’anima per dare un senso preciso al nostro procedere, a sentirci inadatti e disperati quando qualcosa impone deviazioni lungo la strada, disperdendo i nostri piani, le nostre aspettative.
Intanto, il mare continua a produrre onde e le alpi Apuane risplendono tronfie, a ogni accenno di tramonto. Infinite onde per ogni giorno di vita e l’ennesimo tramonto a decidere il sopraggiungere della notte. Della luna.Genovesi ha posato sul nostro tavolo Lago una manciata di personaggi indimenticabili, imperfetti e alla ricerca di un completamento, di una risposta, di un contatto con quello che il destino (e con lui, il mare) ha deciso di allontanare tragicamente dai loro vissuti.
La piccola Luna, sua mamma Serena, Zot, Ferro e Sandro (con due meravigliosi compagni di s-ventura come Marino e Rambo) vivono un’esistenza in perenne bilico tra tragici dati di fatto e una picaresca corsa all’elevazione, al cambiamento, alla speranza.
La loro è una vita agrodolce. Si ride delle loro piccolezze, spesso ci si riconosce e talvolta scende una lacrima.
La presenza-assenza di Luca, fratello di Luna e figlio di Serena – personaggio perfetto e sublimato – sembra la cartina al tornasole di ogni loro azione, delle ambizioni, dei tentativi.
La vita decide quando i piani naufragano. Le parole che vengono dette sono quelle che sfuggono al controllo, i gesti importanti sono sempre intralciati da un fastidioso e impeccabile contrattempo. Perché è la verità a dare maggiori problemi, non la fantasia.Il mondo di Chi manda le onde ci ha invaso con la sua corrente e non escludo che alcuni di noi si aggirino ancora tra le sue pagine, alla ricerca di nuovi motivi per restare, sentirsi compresi, piangere la condizione di quei personaggi che sentono miracolosamente simile alla loro.
Grazie dunque alla lettura di aprile, procediamo con grande slancio nella lettura di un nuovo libro. Ci spostiamo dall’Italia e dalle novità in uscita ma non usciamo dal mare energico e significante del libro precedente: nuoteremo in compagnia della Zazie di Raymond Queneau.
Spero che la scelta di questo libro vi entusiasmi e crei una nuova occasione di confronto e meraviglia! Ci vediamo mercoledì 27 maggio, sempre alle ore 19, sempre all’Appartamento Lago – che ringrazio ancora una volta per l’accoglienza di questi mesi.Ah! Durante il nostro incontro, ho proposto ai partecipanti di scrivere una piccola lettera (basta una frase, un concetto) ai bambini che sono stati.
Voglio tranquillizzarvi: il nostro book club non diventerà improvvisamente un corso di scrittura creativa! Ho pensato di proporlo per confondere le carte e, soprattutto, per immergere il nostro comune amore per le parole in altre azioni, legate a contesti decisamente più intimi.
Non si tratta di un’imposizione o, peggio ancora, di un compito a casa. Ognuno deciderà cosa fare delle sue parole, se lasciarle sul tavolo del nostro appartamento, in occasione del prossimo incontro, o se tenerle per sé, per i propri pensieri. Le lettere verranno raccolte e decideremo insieme il loro destino.Che sia una buona settimana per tutti voi!
Camilla
Zelda was a writer
Che fatica Zazie! Ricordo di averlo letto più di qualche anno fa, non sono riuscita a cogliere tante sfumature di quel libro. Sarà che è Queneau, sarà che non era il perido.
Ho preso Chi manda le onde, comunque.
Tra i tanti libri che il bookeaterclub propone, questo l’ho letto pure io, quasi nello stesso periodo, seppur a distanza. Condivido le impressioni su questo romanzo, sul come descrive il divenire della vita, quella dei suoi personaggi ma anche dei lettori, un po’ come fanno le onde quando si intrecciano con la sabbia. Ho amato tutti i suoi personaggi, anche quelli che mi facevano arrabbiare, come Luca o come Marino e Rambo che, nonostante tutto non si sono arresi. Non nascondo che, nella continuazione del romanzo che ho inventato nella mia fantasia, i tre amici, Luca in primis, la loro rivincita con la vita se la prendono eccome! Mi piace pensare che “quel regalo arancione ancora tutto da scartare” sia arrivato a tutti e che tutti lo abbiano apprezzato, senza aspettare domani, come con la cartolina da spedire a Ivan. E’ stata proprio una bella lettura e sono contenta di averla intrapresa insieme a questo meraviglioso gruppo: osservarvi da lontano è bellissimo, chissà viverlo in prima persona che meraviglia! Intanto mi segno questo nuovo titolo!
Un abbraccio e buona settimana!
Come sempre, la serata più attesa e più piacevole della settimana (e del mese!)
^_^