10 Gennaio 2017

Zitelle di Kate Bolick – Credo si sia sparsa la voce…

Camilla - Zelda was a writer

Reviews

Quando ho ricevuto Zitelle di Kate Bolick (Sonzogno) sono andata in giro per circa una settimana a sfoderare sempre la stessa battuta:
– Ho ricevuto un libro chiamato Zitelle, credo si sia sparsa la voce…

Zitelle | Zelda was a writerA dispetto di quanto poco sia in grado di produrre in termini di eccellenza, nutro una grande fiducia nel mio umorismo e così, se reputo che una battuta sia minimamente vincente, sono in grado di riprodurla allo sfinimento.

È successo anche con questa. Ridevo e intanto pensavo.
Che strano incastro – mi dicevo – io che tempo fa ho scritto un post sull’argomento, io che mi interrogo sulla mia vita da donna sola da poco tempo ma con grande intensità, che mi dispero ma in fondo sto bene, che penso ai figli che non ho ma che mi sento madre a tutti gli effetti (della creatività, dei miei amici, di mia madre, …) in un giorno come tanti mi sono trovata tra le mani un manuale di sopravvivenza per zitelle.

Sulle prime, l’ho odiato. Se vi dicessi il contrario, non sarei onesta. Complice forse la copertina o la promessa che mi faceva, dicendomi che era bello vivere per conto proprio, che potevo farcela anche io.

Il tipico caso di una prima impressione errata che si tramuta in un grandissimo amore!

Zitelle non è solo il contrario di quello che immaginavo e su cui ironizzavo, Zitelle è un libro stupendo. Scritto bene, generoso, pieno di grandissimi spunti sulla condizione della donna nel corso dei secoli. Appassionato e vero, intimo e straziante, caldo come l’abbraccio di un amico che decide di sospendere il giudizio su di te perché ha imparato ad amarti come sei e non ha bisogno di niente oltre a quello che i tuoi confini includono. Non si accontenta: lì dentro c’è tutto.

Zitelle di Kate Bolick è il libro della leggiadra, sacrosanta e rilassante accettazione di quello che siamo, al di là di quello che potrebbero pensare gli altri.

Se è vero che c’è un Destino per ognuno di noi, non è detto che questo includa un matrimonio e dei figli. Si può essere soli e significanti, si può essere soli perché lo si desidera, non perché è una sciagura.

Zitelle | Zelda was a writer

Kate Bolick, autrice di “Zitelle” (Sonzogno) – (ph. Willy Somma)

Sono grata alla mia attitudine ad andare oltre la copertina perché una sera di qualche settimana fa ho preso in mano Zitelle di Kate Bolick e non l’ho più lasciato. L’ho letto piano, come fosse una conversazione esclusiva, che volevo tenere per me e diffondere poco, almeno per tutto il tempo in cui sarebbe stata in corso.

Zitelle | Zelda was a writer

Questo libro parla dei grandi limiti che mi autoimpongo, di quelli che mi trovo in dote e, infine, di quelli che sono intimamente legati alla mia condizione di donna del Ventunesimo secolo. Donna del Ventunesimo secolo in Italia, se volessimo aggiungere ulteriore peso al carico.

Lo consiglio con il trasporto di chi pensa di avere trovato un altro pezzo del suo scaffale d’oro: lui, insieme a Inventario di Gina Lagorio (signor Oscar Mondadori, la prego di prendere in seria considerazione l’idea di ristampare questo piccolo capolavoro) e a Non scrivere di me di Livia Manera Sambuy

Zitelle | Zelda was a writer

Ci sono tanti libri che mi hanno cambiata, resa migliore, scusata e compresa, molto prima che fossi io stessa ad avere voglia di farlo, ma con il tempo ho capito che sono incontri di pagine come questi a regalarmi una gioia completa, fatta su misura per una me spesso sconnessa e lontana. Lontana dalle mode, dalle cose che piacciono a tutti, dai fatti che la maggior parte delle persone reputa ovvi e facili.

Zitelle | Zelda was a writer

Kate Bolick (ph. Circe Hamilton) e due sue foto tratte dal blog: uno still life e la porta segreta di Edith Wharton

Zitelle è un “libro a grappolo”. Io chiamo così i libri che ti regalano altri libri, altri percorsi, che ti spingono a farti delle domande, a cercare, a cambiare profumo.

Libri che ti guardano negli occhi e ti fanno sentire meno sola, perché ti dicono che niente è per tutti ma che per tutti ci sarà sempre uno spicchio di eternità. Basta cercare il proprio, senza paura, senza l’angoscia che per la maggioranza valga poco più di zero.

Kate Bolick racconta il suo percorso personale, dalla “prima età adulta” alla “media età adulta”, i quarant’anni. Sarà anche per questo che la sento così vicina: sono io, nel medesimo tratto di strada, sola e con i medesimi crucci da scrittrice senza penna. 

Zitelle | Zelda was a writer

Kate ci racconta di una ricerca o, per meglio dire, di una vita di allenata ricettività nei confronti dei segni del destino, delle coincidenze, degli incontri non preventivati e di quelli che – senza premeditazione alcuna – ad un tratto diventano i nostri numi tutelari.

Zitelle | Zelda was a writer

Le cinque ispiratrici del suo viaggio sono la poetessa Edna St. Vincent Millay, l’amatissima e onnipresente saggista Maeve Brennan, l’opinionista Neith Boyce, la visionaria Charlotte Perkins Gilman e la romanziera Edith Wharton.
Zitelle | Zelda was a writerZitelle | Zelda was a writerIl resoconto di queste magiche occorrenze è sapientemente strutturato come un lungo racconto sulle donne, dove i crucci personali e le domande pendenti trovano risposte nelle condotte altrui e assumono un nuovo spessore alla luce di studi di varia natura, di ritrovamenti di lettere scritte a macchina su una sottile carta azzurro polvere, di spazi dai soffitti alti e di carte da parati cadenti.

Zitelle | Zelda was a writer

Consiglio Zitelle a tutte le single, alle donne in relazione e agli uomini.

Lo consiglio alle persone, ancora prima che ai generi, perché la domanda su cosa fare della propria “unica vita, selvaggia e preziosa” non conosce differenze di sorta, è un quesito che muove il mondo da sempre. E il mondo è uno.

Camilla
Zelda was a writer

[ph. sources: Kate Bolick –> Portrait – Still life – Edith Wharton’s door
Edna St. Vincent Millay, Maeve BrennanNeith BoyceCharlotte Perkins GilmanEdith Wharton;
Spinsters paper dolls —> Crown publishing – le ho trovate qui]

3 pensieri su “Zitelle di Kate Bolick – Credo si sia sparsa la voce…

  1. Giovanna Baldasarre

    Da “zitella” di lungo corso, un po’ perché sinora il destino ha voluto così, un po’ anche per scelta (perché diciamocelo, gli esponenti del genere maschile in circolazione non è che poi ti invoglino tanto ad abbandonare questa condizione), lo leggerò sicuro. Grazie del consiglio! :-)

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  2. Valentina

    Cara Zelda, la tua pessima prima impressione è giustificata. L’edizione italiana depista, fa credere (forse intenzionalmente) che si tratti di un altro tipo di libro! Io è un po’ che ho in wishlist l’edizione spagnola che è bellissima e decisamente più fedele al libro.
    Un abbraccio,
    V.

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