Buongiorno a Tutti, cari miei!
Che sia una settimana “verde speranza” come il colore del vestito della nostra ospite di THINGS.
Come sapete, il mio progetto aveva dato inizio a una collaborazione con Vanity Fair. Purtroppo, però, per scelte editoriali interne alla redazione, il loro blog prenderà altre forme e direzioni.
Mi preme dirvi che il progetto continuerà lo stesso, qui, su Zelda. Anzi, tra qualche riga potrete conoscere la storia di un orologio senza tempo.
Che ne dite, incominciamo?
L’orologio della mia ospite si perde nelle trame della memoria della sua famiglia. Apparteneva alla nonna materna che poi lo passò a quella paterna, almeno così ha sempre creduto Valentina Aponte, che incontro nei primi – freddissimi – giorni di marzo (ecco il perché della sua pellicciotta verde) nella mia adorata Santeria. Conosco Valentina da tempo e il tempo, come quello che non gira più nel suo orologio antico, ha deciso di farci perdere da un po’: l’ho ritrovata come se nulla fosse cambiato, sempre volitiva e sorridente, amante della battuta sagace e molto, molto impegnata. Il ricordo della nostra mitica gita a Bogliasco, delle serate di musica indipendente e birra, del desiderio di creare e procedere si è fuso magicamente con i primi risultati, piccoli o grandi che siano stati. Anche se, scorrendo le tappe professionali di Valentina, l’aggettivo giusto è “grandi”. Grandi e impegnativi.
Agente letterario dello scrittore e artista Nicolai Lilin, ha gestito con lui una galleria d’arte chiamata Kolima, presso i Frigoriferi Milanesi, dove, tra l’altro, l’anno scorso ha ideato un bellissimo festival di letteratura chiamato Writers.
Ma torniamo all’orologio.
Il nostro pranzo dello scorso marzo è stato simile a un banchetto nuziale. Lungo, dilatato, senza tempo. Mancava solo il momento del brindisi, per intenderci! C’era da immaginarselo: le nostre sessioni di chiacchiere e risate si espandono senza vergogna e, come l’orologio vintage, non richiamano agli imperativi del tempo, lo rendono semplicemente – e specialmente – migliore.
Dicevo che l’orologio sembrava appartenere alle nonne di Valentina, poi con il tempo (sempre lui) si scoprì essere di una zia della nonna materna, zia Graziella. Era molto giovane, Graziella, e più che una zia sembrava una sorella. Si sposò con un uomo ricco e non ebbe mai figli. Decise dunque che il suo prezioso orologio dovesse finire al polso della figlia di sua nipote (mamma di Valentina).
Se non avete capito la fitta trama di parentela appena espressa, non sentitevi assolutamente in difetto: va bene così! Il senso magico e confuso dei ricordi della mia ospite va di pari passo con la bellezza di questo oggetto che ha smesso di avere una funzione pratica (è fermo alle 15.48 di chissà quale giorno o anno) e ne ha acquisita una da favola, lungo le vicende e i sogni di una parentela tutta al femminile.
Piano piano la Santeria si svuota, la panna che accompagnava la mia torta si scioglie nel piatto e noi continuiamo a parlare.
Quello che ammiro di Valentina Aponte è la forza leggiadra, l’intelligenza puntuale e sensibile e un senso dell’umorismo non comune. Adoro anche la matematica certezza che per ogni piccola avventura che mi verrà in mente, qualunque cosa stia succedendo ai suoi mille impegni, lei si dichiarerà disponibile a parteciparvi, a seguirmi. E ci sarà, cadesse il mondo, lei ci sarà.
Le chiedo quale sia l’impegno a cui sta dedicando il suo adesso, mi risponde Community.
Community, il film è un progetto lungimirante e colorato, di cui tornerò di sicuro a parlare su queste pagine. Si tratta prima di tutto di un film, con una sceneggiatura, un regista e un cast di attori e tecnici. C’è pure la colonna sonora!
Tutto è pronto ma il film si costruisce piano piano, ancora prima di procedere alla sua realizzazione. Servono tante cose, Community ti comunica quali e tu decidi se diventarne un sostenitore attivo. Si tratta di un esperimento di crowdfunding davvero entusiasmante e vero, in tempo reale, che ha bisogno della tua presenza e ti tiene informato su ognuno dei suoi sviluppi.
Il gruppo di Community è forte, presente e attivo. Valentina è una di loro.
Credo che avremo modo di leggerne e vederne delle belle.
L’orologio senza tempo ci richiama all’ordine: ci salutiamo con la sicurezza di ritrovarci ancora presto, per raccontarci la vita o per escogitare un piano sensazionale, utile capovolgere le sorti del mondo.
Sempre con una fetta di torta come testimone.Buona giornata a tutti!
xoxo
Sono contenta che il tuo progetto continui qui. A me Things piace molto :)
Grazie Ilaria!
Questo commento mi rende davvero felice <3
posso dire che quando fotografi il cibo rimango dieci minuti solo sulle foto della pietanza !!! :)))) sono pessima lo so!!
che Things continui sempre e ovunque, danno un senso di chiacchiere, idee e calore molto molto intensi!
buona settimana, roberta
Roberta cara, ti abbraccio!
Buona settimana a te! <3
Camilla non ti ringrazierò mai abbastanza. Leggendo questo post mi hai illuminato! Mi è tornato alla mente che da qualche parte, dentro chissà quale scatolone di una soffitta polversosa si nascondeva una piccola sveglia a forma di fiore che ricevetti in dono al mio primo compleanno! No dico il primo compleanno. Ebbene…oggi l’ho ritrovata e la mia missione ora sarà farla rimettere a nuovo per la mia nipotina che fra un mese compirà il suo primo compleanno. Una sveglia di quarant’anni..ma ci pensi? Grazie grazie grazie..W Camilla e il progetto Things!
Mi rendi felicissima! Non sai quanto!
Ho sperato tanto che THINGS potesse piacere! Mi sembra che questo gioco con le cose ci aiuti a dare il giusto spazio alle cose: prolungamenti di noi, della nostra storia, dei nostri legami. Piccoli compendi, insomma. Nodi utili a ricordarci di noi ;)
Un abbraccio e… sono curiosa, mi farai vedere la tua sveglia a fiore?
Camilla