Buongiorno a tutti, miei cari!
Sono tornata da Fiuggi ieri sera (ve ne parlerò prestissimo!) e – vittima di una narcolessia invalidante che mi ha spento le sinapsi per buona parte della giornata e successiva notte di ieri – sto lavorando alacremente per ordinare e condividere tutto il materiale prodotto in questi ultimi meravigliosi quindici giorni.
Giorni fa, precisamente il 18 luglio scorso, sono stata invitata da Canon (sommo gaudio, mani in alto e brindisi reiterati) all’ottava edizione della World Ducati Week.
Canon era main sponsor di questo evento, capace di tirare giù dal letto (ma non dalle due ruote) fiumi ininterrotti e sgommanti di persone da tutto il mondo e di convogliarle nel Misano World Circuit per una tre giornate di tributo, confronto e incontro tra gli appassionati e gli addetti al settore di Ducati, un marchio patrio perfettamente in grado di destare stupore e affiliazione a livello internazionale.
Ora immaginatevi la sottoscritta, con un bellissimo prendisole vintage (grazie alle amiche di Mon Passage!) e delle simpatiche scarpette profilate d’oro. Immaginatela aggirarsi tra la distesa del circuito di Misano, fumante di caldo torrido e rombi di motori.
Immaginatemi brandire una PowerShot G1 X Mark II stratosferica, con cui avevo stretto amicizia da pochi minuti e verso cui ho provato una certa ansia da prestazione per una buona mezz’ora.
Immaginatemi guardare uomini ricoperti da aderenti tute di pelle nera, che si muovono al rallenti e agguantano volanti come fosse la cosa più normale del mondo. Immaginatemi nell’atto di analizzare customizzazioni di moto oltre ogni fantasia, curiosare tra corner in cui puoi sgommare con la moto senza spostarti di un millimetro, in cui puoi trovarti a domare una Ducati imbizzarrita, in cui puoi farti aerografare il casco o un pezzetto di polpaccio.
Ecco, immaginatemi.Volete sapere cos’è successo? Mi sono divertita da pazzi!
Complice un gruppo di giornalisti/blogger/fotografi simpatico e coeso, ho vissuto una manciata di ore davvero mirabolanti in cui sarei andata a impicciarmi dei fatti di tutti i partecipanti, se avessi potuto.
Da dove veniva l’anziano signore con il cappello da pescatore che arrancava tra le foto del Monster Wall Contest? Con chi stava litigando la signora ispanica che impugnava il cellulare con veemenza? Quanti mesi poteva avere il bambino adagiato sulla moto dai genitori per una foto ricordo?
Ho scoperto che i viaggi che preferisco sono quelli tra le persone e così mi sono trovata a studiare volti, a chiedermi provenienze, a ipotizzare la vita di tutti i partecipanti di questo coloratissimo raduno. In definitiva, il mondo è un posto bellissimo, anche quando non ci assomiglia.
Mentre si scattavano 72.000 foto, si giocavano 3.500 partite di ping pong e biliardino, venivano distribuiti 3.000 baffi finti per lo Scrambler Beach Party e, udite udite, ben 60 bagnini di Rimini e 25 dirigenti Ducati preparavano piadina e salsiccia, Canon ci ha introdotto al mondo di Irista, un progetto nuovo di pacca dell’Azienda, un cloud per semplici appassionati e professionisti, che si accosta ai cambiamenti epocali della fotografia, occupandosi di gestire lo stream of consciousness fotografico che oramai caratterizza la vita di ognuno di noi.
Qualche punto interessante di Irista?
La possibilità per ogni utente (non solo canonista) di ordinare le proprie foto in cartelle e tag, di importare le proprie foto sparse in facebook e flickr, di eliminare insopportabili doppioni e di analizzare l’andamento del proprio lavoro fotografico. Archiviare, visualizzare con facilità, indicizzare e condividere, queste le principali attività del mezzo.
Avrò modo di testarlo e di parlarvene più ampiamente, per ora vi lascio con qualche altra foto della giornata e con – squilli di trombe – un video, prodotto dalla G 1 x che avevo in mano, e montato-musicato-pensato dalla mia mitica socia Clelia.
Che sia un’ottima settimana per tutti voi!
Bacibellissimi,
Camilla
Zelda was a writer
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Video e musica: Clelia Bos
Riprese: della sottoscritta con PowerShot G 1 X Mark II.